Una selezione dei progetti realizzati
Alassio (SV) 1997
In uno spazio raccolto, definito da preesistenze arboree (ulivi, kaki, gelso) e aperto sul paesaggio circostante, si è proceduto ad un intervento di creazione e razionalizzazione dei percorsi, una definizione delle aree e un arricchimento dell’arredo vegetale. Le fioriture mostrano cromatismi gialli e blu di varie tonalità, con fioriture pressochè continue soprattutto in autunno – inverno, periodo di frequentazione dei proprietari. Fra le specie scelte per le definizioni spaziali alcune piante da frutto: Eugenia myrtifolia, Psidium cattleianum, Fejoia selloviana, limoni a spalliera e un piccolo filare di vite trasformato in pergolato. Per le caratteristiche odorose sono stati piantati: Jasminum azoricum, Viola odorata, Acacia dealbata, Clematis armandii, Heliotropium arborescens, quest’ultimo posto accanto ad un piccolo gazebo ricoperto da Hardenbergia violacea. Tra le più di cento entità inserite nelle aiuole: Cassia corymbosa, Tibouchina urvilleana, Reinwardia indica, Phlomis fruticosa, Fremontrodendron californicum, Echium simplex, Brugmansia aurea, Justicia brandageana, diverse specie e cultivar di Salvia e Abutilon.
Torino 2002
La divisione dell'edificio in due unità abitative ha definito lo spazio di facciata, dove è stata posizionata la piscina, separata dalla proprietà adiacente da una siepe di Osmanthus armatus, scelta per la tessitura fogliare e per l’intenso profumo in fioritura.
Nel prato, rimasto di superficie ampia per le esigenze di ospitalità del proprietario, il grande faggio è stato valorizzato dalla massa di Hydrangea quercifolia posta a mascheramento del muro di contenimento della piscina e lungo il margine di confine.
Lungo un muro di mattoni settecentesco sono stati inseriti per la colorazione intensa il Cotinus coggygria ‘Atropurpurea’ e per la fiorifura invernale Prunus x subhirtella ‘Autunnalis’, Viburnum x bodnantense ‘Dawn’e Helleborus di cultivar diverse.
Sul retro dell’edificio di affaccio dalla veranda aiuole di piante aromatiche intercalate da fiori da taglio.
Lurate Caccivio (CO) 1999-2003
Un giardino creato all’inizio del ‘900 è stato oggetto di un intervento di risistemazione degli spazi e della componente vegetale, mantenendo ed integrando le entità vegetali tipiche dei giardini del Comasco e dell’epoca di impianto del giardino. Nel viale carraio di ingresso è stata inserita una siepe di Osmanthus heterophyllus come sfondo all’inserimento di nuove Hortensia macrophylla ad integrazione di alcuni vecchi esemplari. Nella grande quinta di carpini posta a nord dell’edificio sono state aperte delle visuali per rendere parte integrante del giardino il viale e la scarpata alberata. La parte ad est del giardino, caratterizzata da un gruppo di cedri che ombreggiano vetuste aiuole di bosso, un piccolo rilievo e una panca circolare creati dal proprietario, è stata valorizzata dalle fioriture candide di Hydrangea ‘Soeur Therese’. La superficie a prato è stata oggetto di una nuova sistemazione sinuosa dei margini, definiti dall’inserimento di Ophiopogon japonicus, che da bordura tipica delle aiuole, si espande in grandi campiture a contrasto. L’inserimento nelle aiuole poste ai bordi del prato di elementi arbustivi ed arborei, valorizzano lo sfondo delle conifere preesistenti come nel caso di Cornus kousa, oppure creano contrasti autunno-invernali come quelli tra Camellia sasanqua ‘Mine no Yuki’ dalla bianca fioritura vicino ai frutti rossi del Malus ‘Red Jade’, posti sullo sfondo delle foglie rosso intenso dell’Hydrangrea quercifolia e del Liquidambar styraciflua.
Seggiano (GR) 1998-2001
Alle pendici del Monte Amiata, l’artista Daniel Spoerri ha acquistato una tenuta di 16 ettari un tempo appartenuta alla famiglia senese degli Ugurgeri, e poi costituito la Fondazione ‘Il Giardino di Daniel Spoerri’.
Il paesaggio coltivato a viti, olivi e castagni in stato di semiabbandono e le superfici a bosco, sono state recuperate con interventi di pulizia e potatura dell’alberatura produttiva.
Nell’installazione delle sculture e delle opere di arte ambientale particolare attenzione è stata dedicata alla vegetazione spontanea, i percorsi per i visitatori sono stati studiati anche in relazione alle fioriture delle specie presenti nei prati e nelle radure del bosco, in particolare a protezione delle 12 specie diverse di orchidee identificate.
Intercalato al percorso artistico, corredato di didascalie su cartellini neri, si può seguire quello botanico, dove su cartellini bianchi si possono trovare il nome scientifico e d’uso anche locale di 42 specie, oltre ad alcune note botaniche, storiche e letterarie delle entità segnalate.
Dorzano (BI) 1998
Intervento di sistemazione degli spazi esterni dopo la ristrutturazione di una porzione di cascina settecentesca circondata sul retro da superfici prative con pendenze diverse. Nello spazio d’ingresso pedonale, rivolto verso la corte comune ad altri edifici, sono state inserite delle strutture di sostegno sopra i muri di confine rivestite glicine e rose antiche che fanno da sfondo ad un Malus ‘Golden Hornet’. Ai piedi dei muri una bordura mista di specie diverse di Berberis, Abelia, Kerria, Potentilla, Weigelia. Nell’aiuola posta accanto all’entrata dell’edificio sono stati inseriti Loropetalum chinense, Camellia, Caenothus, Helleborus. L’ingresso carraio, bordato di rose inglesi, è separato da una siepe di carpino dal percorso che conduce alla zona piscina, dove un gruppo di specie e cultivar diverse di Amelanchier, Crataegus, Cornus, Viburnum, Philadelphus maschera il confine. Nei due muri di contenimento posti ai lati della facciata rivolta verso il giardino sono inserite collezioni di specie diverse di ortensie che continuano fino al dislivello tra la zona piscina e l’edificio, questo è risolto con un muro in pietra a vista con due scale laterali e da un aiuola centrale di rose bianche. Una pergola di rose e una siepe di lillà definiscono la zona soggiorno limitrofa alla piscina, lasciando intravedere un boschetto di betulle e il paesaggio coltivato sullo sfondo. Nella estesa superficie prativa lungo i confini della proprietà, a margine di una strada pubblica, sono stati creati dei boschetti con: Tilia cordata, Fagus sylvatica, Stewarthia pseudocamellia, Parrotia persica, Liridendron tulipifera, Dyospiros kaki, Juglans regia, Davidia involucrata, Sorbus aucuparia, Acer saccarinum ‘Laciniatum’, Acer rubrum ‘October glory’ e A.r. ‘Morgan’, Laburnum anagyroides, Crataegus grignoniensis.
Torino 2013
Nel giardino caratterizzato da un grande faggio e un vecchio fico, è stata creata una barriera visiva lungo il muro di mattoni di confine con una spalliera di carpini bordata ai piedi da una siepe libera di Viburnum davidii che fa da sfondo a piante erbacee perenni a fioritura scalare: Helleborus orientalis ‘White Spotted’e ‘ Double Hellen Pink’; Geranium macrorrhizum ‘Mont Olympus White’; Anemone hybrida ‘Coupe d’Argent’, ‘Honorine Jobert’e ‘Queen Charlotte’.
La sistemazione lungo il muro termina con una piccola serra addossata in posizione angolare che diviene l’elemento focale anche della parte restante del giardino, tutto pavimentato in ghiaino di fiume, tranne un piccolo campo gioco in erba sintetica.
L’accesso carraio è mascherato da una quinta di Osmanthus fragrans e Trachelospermum jasminoides ‘Star of Toscane’ (=‘Selbra’), mentre nelle aiuole di facciata sono inseriti Liriope muscari ‘Evergreen Giant’, Osmunda regalis, Tiarella ‘Neon lights’, Tricyrtis formosana, Tricyrtis hirta ‘Miyazaki’. Nelle parti pavimentate sono stati posizionati dei vasi con Camellia sasanqua ‘Hime Botan’ e Cornus kousa ‘Milky Way’.
S. Margherita Ligure (GE) 2001
Il piccolo giardino di ingresso della villa viene risolto con uno schema geometrico per la suddivisione dello spazio, mentre per la vegetazione sono scelte entità caratterizzate dal profumo e dal legame storico – paesaggistico ligure.
Tra gli elementi arborei uno Schinus molle dalle fronde leggere che permettono di intravedere il mare dallo spazio di soggiorno all’aperto; questo è pavimentato con lastre di ardesia con le fughe piantate di Mentha requienii che sprigiona il suo profumo quando la si calpesta. La protezione visiva dall’esterno è definita da siepi di Myrtus communis, dalla bianca fioritura e dalle scure bacche invernali, i cui volumi fanno da sfondo alle grandi piante di limone e arancio amaro: quest’ultimo nella cultivar ‘Margheritino’ coltivato in zona dal Seicento.
Completano lo schema delle fioriture della zona soggiorno le grandi aiuole di Lantana camara bianca e le recinzioni rivestite di Jasminum officinale nei confini a sud del giardino a mascheramento della strada pubblica.