Lungo il tempo botanico; piante, prati e paesaggi.
Curatela della mostra, progetto di allestimento e catalogo.
Fondazione “Il Giardino di Daniel Spoerri”, Seggiano (GR).
10 luglio – 31 ottobre 1999.
Enti promotori: Fondazione “Il Giardino di Daniel Spoerri”, Comunità Montana Monte Amiata, Regione Toscana, Provincia di Grosseto, Comune di Seggiano, Pro Helvetia.
La mostra è dedicata allo studio storico - paesaggistico e botanico del sito della Fondazione “Il Giardino di Daniel Spoerri”, che trae il suo nome dal toponimo del luogo.
Nel 1997, l’artista Daniel Spoerri (1930 - 2024) ha dato inizio alla creazione del parco di sculture della Fondazione, che ospita attualmente 113 installazioni di 55 artisti su un territorio di 16 ettari.
Nel 1997, l’artista Daniel Spoerri (1930 - 2024) ha dato inizio alla creazione del parco di sculture della Fondazione, che ospita attualmente 113 installazioni di 55 artisti su un territorio di 16 ettari.
Fotografie sale espositive: Irma Beniamino.
SALA 1
Il prato in camera oscura
"Il rampollar dei margini anelanti
pian piano si ritrae, così che il fusto
più interamente elabora il suo nerbo.
Ma senza foglie e rapido s'innalza
lo stelo più sottile, e chi l'osserva
è da una vista prodigiosa attratto.
Contate e senza numero, all'ingiro
la più piccola foglia ora si pone
accanto alla sua gemina sorella.
Il calice nascosto, avvinto al perno,
si schiude, ed ecco che all'eccelsa forma
di bei colori prodiga corone.
Così Natura sfoggia al colmo il fasto,
e membra a membra sovrapposte mostra".
J. W. Goethe, Vicende dell'opuscolo, 1798.

Un allestimento di immagini fotografiche ispirato dalle tecniche dei “panorama” dell’800 mostra una piccola porzione di prato nella sua scansione temporale di crescita, avvolgendo il visitatore, non solo visivamente ma con la percezione olfattiva dei profumi del fieno raccolto nelle “mangiatoie” agli angoli della stanza.
SALA 2
Sguardi sul paesaggio in cartografia
"Da Seggiano a un mezzo miglio comincia la bella macchia di quercie e castagneti che cuopre da tutte due le parti fino in cima la montagna di Santa Fiora: i castagneti sono ben tenuti, distanti li uni dagli altri, puliti nei rami di sotto; vi sono in questi castagneti e macchie ottime pasture nelle quali passano l'estate le bestie della Marsiliana e di molti particolari in Maremma. Vi sono i più bei castagneti che si possino vedere e sono tenuti bene, senza veruna delle tante leggi proibitive del taglio come nel Pistoiese ed infinitamente meglio tenute di quelle. Da Seggiano a Castel del Piano si va per 4 miglia di salita fra queste macchie a Castel del Piano che fa 1400 anime, castello bello grosso, con case molte, ricche e comode, vi sono intorno bellissime coltivazioni".
Pietro Leopoldo d'Asburgo Lorena, Viaggio nel Senese del mese di Agosto 1775.
SALA 3
Cammini attraverso gli erbari
"La vicinanza di Seggiano c'invitò a retrocedere alquanto per riconoscerlo, ed includerlo nel nostro viaggio. È Seggiano un castello situato in una Collina elevata, ed isolata, appiè di cui scorre il Vivo, che ha un ponte, e che quì appunto è accresciuto dal torrente Vetra. Egli è distante dal Vivo circa cinque miglia, almen per il camino, che noi facemo, e quattro miglia da Castel del piano per una strada scellerata. Ei può considerarsi, come il termine naturale, da questa parte, della Montagna di S. Fiora. Il castello è piccolo, mal fabbricato, ed ha circa 400 abitatori. La sua collina è guarnita di belli Oliveti, che nutrono Olivi di vecchiezza, e grandezza straordinaria (...) Presemo quindi il camino alla volta di Castel del piano per una strada rotta, e malagevole, ma per lo più adombrata da Castagni (...) Noi vi giunsemo verso la fin del giorno, ed impiegammo il resto della giornata, e la serata a dare ordine alla raccolta delle piante, e dei minerali, e a far risarcire i danni sofferti dal nostro piccolo bagaglio per la passata burrasca".
G. Santi, Viaggio al Montamiata, 1795.